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martedì 20 dicembre 2011

CHE SIA UN FELICE NATALE!!

Spogliate 
l'albero di decori,
aprite i vostri cuori,
amate chi è intorno a voi
e pregate per chi vi è lontano.
Lasciate l'effimero
per l'amore sincero.
Asciugate le lacrime 
dei bimbi per strada,
donate il tempo all'anziano solo,
leggete un libro ad un ammalato,
date un rifugio al cucciolo infreddolito,
elargite sorrisi anche quando volete piangere,
guardate negli occhi la gente che non ha niente,
portate un fiore sulle tombe dimenticate...
è questo 
il Natale che voglio
ecco perché 
il mio albero è spoglio.


Costy 20 dicembre 2011

                                         
                                        Felicità per tutti e grazie di avermi accolta nei vostri cuori.
Buon Natale

martedì 13 dicembre 2011

Simone, ucciso dall’amico d’infanzia

Sono sconvolta!!
Direte, è normale,  piangi per un canarino morto figuriamoci per un ragazzo.. ma la cosa mi ha ulteriormente angosciata essendo madre di un loro coetaneo.
Pensare che un ragazzo per futili motivi si arma, arma la sua mano per colpire il suo più caro amico deve far riflettere.
Ho usato la parola arma perché è la mente che arma … non siamo animali abbiamo un cervello pensante ma non lo usiamo!!
C’é chi usa le mani pensando che creino pochi danni, chi le lame affilate, chi oggetti e chi addirittura le pistole, ma tra la rabbia e l’azione c’è il pensiero, bisogna fermarsi a riflettere prima di agire … perché, che sia a mani nude o con armi, il gesto e il rischio sono identici … si può togliere la vita in un attimo.
Perché tutto questo? Perché la violenza in un mondo civilizzato fa sempre più parte del quotidiano?
Cosa succede ai nostri figli, ai nostri vicini, ai nostri amici…? Cosa fa scattare quella molla terribile che è l’ira; quella ignobile azione che chiede all’essere umano di dimostrare la propria forza e il proprio potere con la violenza delle azioni.
Un tempo la storia ci parlava di popoli primitivi abituati, come fanno gli animali a difendere il proprio territorio da soprusi e sopraffazioni di civiltà che si imponevano migliori, ma, oggi..nel 2011, c’è ancora un mondo così ignorante, così superficiale, così primordiale che butta all’aria secoli di storia e di vita civile per reagire ad un rifiuto con minacce e pugni; con assassinii … con violenza?
Ieri, preparavo un dolce per mio nipote che compiva 19  anni, proprio come il ragazzo morto sotto il peso delle impalcature di un concerto; non ho finito di piangere per quel giovane che la notizia terribile su Simone e Cesare mi ha scioccata. Ti vien voglia di non sentire più nulla, di fare come gli struzzi, nascondersi nella sabbia e tenere fuori il mondo … ma non serve.
Non serve perché oggi c’è una madre che piange suo figlio morto senza una ragione; e l’assassino non è il millantato straniero, né il rivale in amore, né uno sconosciuto ma l’amico che chissà quante volte è stato a casa sua, quante condivisioni di gioie e di piccoli dispiaceri; compagno e complice di bravate da ragazzini… ed oggi com’è possibile per questa madre chiedere conto del perché..della ragione che le ha portato via per sempre l’amato figlio per mano del suo miglior amico.
E poi c’è il pianto di un’altra madre che s’interroga sul suo amato figlio, di come abbia potuto arrivare a tanto, non c’è ragione non se ne trova soluzione,non è una semplice bravata, uno scherzo giustificabile… né la mancata educazione ai valori dell’amicizia e della famiglia … non c’è una motivazione  analizzabile a freddo, sono ragazzi normali e buoni, ma, hanno un avversario terribile, .. la vita quotidiana che li ghettizza se non sono in un certo modo negli atteggiamenti come nella realtà apparente del  visivo; c’è una società che rapisce i nostri figli facendoli diventare uno strumento non più in grado di reagire secondo coscienza..non in grado di pensare alle conseguenze delle azioni … è una generazione invisibile, trasparente e superficiale, figlia della multimedialità e che si vergogna delle frasi su facebook e non si vergogna di dare un pugno in faccia ad un amico (che sia deleterio o no).
Poi c’è il dramma peggiore di tutti… quello di Cesare...che, consapevole di quel che è stato, non capisce cosa ha fatto e perché l'abbia fatto; e lì solo col suo dolore che sicuramente gli dilania l’anima per aver tolto il respiro al suo amico di sempre, Simone.
Non può chiedere aiuto a nessuno, Cesare, se non a se stesso per capire, per superare se mai sarà possibile l’onta che gli pioverà addosso dopo questo episodio.
Adesso tutti lo additeranno, verrà costruito dai media che ci sguazzano, un nuovo mostro… ma Cesare non è un mostro, è un ragazzo che si porterà un peso terribile per tutta la vita e che va aiutato a non perdersi nei meandri oscuri del dolore;
di  episodi così, purtroppo, sono piene le nostre città ma,  se ne parla solo quando ci scappa il morto.




Sono profondamente addolorata per entrambe le famiglie che non si daranno pace per lungo tempo ma, confido nell’angelo che, volerà tra le nuvole e scenderà in terra a fermare la mano di ogni figlio, di ogni fratello di ogni vicino che avrà la tentazione di colpire l’amico di sempre.
Ciao Simone…

Spente  le  luci della gioia
spogliato l’albero dai colori della vita
riposte le speranze in scatole ingiallite
pianto che sa di muschio.
Le braccia tese di Gesù Bambino
verso il nuovo angelo che  si avvicina


martedì 6 dicembre 2011

LA FIEREZZA DI UN SOLDATO...

La fierezza di un soldato,
incomincia con una firma, posta in calce ad un documento “lo zio Sam ti chiama, vuole te!” per odor di giustizia e onor di patria …

La fierezza di un soldato,
continua alla stazione, alle banchine del porto … tra fumi incantatori di camini e ciminiere, saluti col sorriso ai suoi cari, sa di tornar vittorioso, lui …, parte per salvare vite!

La fierezza di un soldato,
sta nel lungo viaggio goliardico con i compagni di camerata, che in poche ore raccontano la loro vita, è nei canti di regioni e stati diversi mescolati insieme perché siano unico coro!

La fierezza di un soldato,
si sveglia al suono dell’alzabandiera, finalmente nella terra straniera, dove far veder quanto vale la sua livrea; è il signorsì al primo ufficiale di comando che gli impone la sua destinazione.

La fierezza di un soldato,
è il suo equipaggiamento tirato a lucido e portato con ardore, nulla lasciato al caso perché è un soldato e per giunta americano!

La fierezza di un soldato,
comincia a vacillare quando entra nella città sventrate, a terra un tappeto di corpi, e donne violentate,… WELCOME!!
La fierezza di un soldato comincia a farti male?

La fierezza di un soldato,
spalanca gli occhi all’alba di un giorno di pianto, ai compagni mutilati ieri proprio non riesce a pensare!

La fierezza di un soldato,
comincia a farsi domande su domande, perché tanto orrore!!
Passa tra file di corpi di madri e figli, di nonni e cani, cumuli di vestiti e di scarpe senza più padroni …
case senza più mattoni … letti senza le lenzuola … e lunghe file di steccato bianco che si inerpicano lungo la collina … l’unico … pazzesco !… rimasto in piedi!!

La fierezza di un soldato,
inizia a strapparsi le lustrine dal petto, non ci sono medaglie, questa non è vita e non è morte da soldato …né da uomo!

La fierezza di un soldato,
non esiste più al tramonto, dietro una siepe di filo spinato contro cui uomini, d’ogni età e credo, son stati fucilati, nel vano tentativo di trovar salvezza al di là del confine.

La fierezza di un soldato,
si spegne inesorabilmente, quando, l’ultimo brandello di cuore viene lacerato dagli occhi tristi di un bambino senza un piede che gli si palesa davanti con le mani giunte e nel suo incomprensibile dialetto gli ripete all’infinito …”Ti prego sarò tuo schiavo ma non mi uccidere … non sono che un bambino … non posso farti del male. Non voglio la cioccolata, rivoglio la mia mamma e la mia casa!"

La fierezza di un soldato,
risplende nelle lacrime copiose, che arrugginiscono le sue armi, in quelle mani nude che afferrano quella terra non sua e ne riempie le tasche …
La fierezza di un soldato
è  alzare lo sguardo al cielo sperando nel nuovo giorno, per gridare io c’ero … ma ci sarò ancora per costruire una pace duratura..





La fierezza di un soldato è la mano tesa a quel suo nemico, è la speranza senza fine che il giorno di pace verrà domani!